domenica 3 gennaio 2016

La lattaia di Vermeer al Rijksmuseum di Amsterdam

Il latte è l'alimento primordiale e come tale fu istintivo per l’uomo comprendere quanto tale fluido animale potesse essere prezioso all’umano sostentamento. Del latte come bevanda parla l’Antico Testamento (Gn 18,8) che lo cita anche come metodo di cottura, laddove nel Deuteronomio si prescrive di non far cuocere il capretto nel latte di sua madre (Dt 41,21). Alimento della provvidenza divina la Palestina, la terra promessa, è spesso chiamata nelle Scritture “la terra dove scorre latte e miele” (Lv 20, 24; EX 3,8) ad indicare un luogo paradisiaco nel quale il nutrimento più semplice e naturale è facilmente reperibile. Nell’esegesi biblica il latte simboleggia la maternità ma nel contempo la natura stessa dell’essere umano, la vita attiva e la dottrina più semplice come l’insegnamento evangelico. Il candore del latte richiama l’innocenza e la buona azione.



La famosissima lattaia di Vermeer non è solamente una cameriera intenta a svolgere un'attività domestica ma una figura la cui religiosa concentrazione nella semplice azione di versare il latte lascia intuire un secondario ma altissimo valore didascalico. La forma del recipiente ove il latte viene versato è quella svasata che agevola l'affioramento della panna permettendo, in un secondo tempo, la scrematura. Lì accanto le forme di pane bianco ci avvertono che siamo in una dimora di olandesi benestanti nel contempo ricordandoci che si tratta di una casa cristiana ove il valore dell'eucaristia è stato ben compreso. Quel latte versato per creare la panna è un richiamo mariano. Si pensi alle molte Madonne del latte, il cui umano gesto di nutrire il bambino al seno è stato interpretato dalla critica come un'esaltazione della natura umana di Gesù Cristo. Come accennato sopra il latte nell'esegesi biblica è l'alimento dell'innocenza e della buona azione, della vita attiva ispirata all'insegnamento evangelico, dell'umanità e della maternità.
Chi è dunque la lattaia? Una fanciulla dal copricapo bianco, simbolico di purezza, dal grembiule celeste come il manto della Madonna e dall'abito giallo segnale di divina illuminazione, quella stessa ribadita dalla luce proveniente dalla finestra. Pur non essendo un personaggio religioso, un modello devozionale alto, la sua mistica concentrazione nel versare il latte, quasi stesse pregando, l'ha trasformata in un emblema di purezza e  innocenza, nella personificazione stessa di chi vive una vita attiva con umiltà e nel rispetto del messaggio evangelico. Un'ultima riflessione: se il latte è l'alimento della maternità è possibile che la fanciulla sia una giovane futura mamma.

da S. Malaguzzi, Il Cibo e la Tavola, ELECTA (Dizionari dell’Arte), Milano 2006.

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